Tre anni.
Sono passati tre anni da quando, durante un magnifico tour in moto con Enrica Perego nell'area del Chegaga, ho immaginato una corsa a piedi in uno degli scenari più belli del Marocco.
All'epoca lasciai il gruppo per un pomeriggio e iniziai a girare su piste e sentieri alla ricerca del percorso ideale.
Per capire cosa avrebbe visto chi cammina, decisi di percorrere le piste ad andatura lentissima, scoprendo scorci che mi erano sfuggiti nei diversi anni di viaggi su 4x4 o su moto.
Ci sono tornato dopo un anno e, sempre con la mitica Peggy, abbiamo iniziato a definire bene il tutto.
Nell'ottobre dello scorso anno il destino ha voluto convincermi di essere sulla "pista giusta": abbandonato in un check point di Chica Loca 2018 per un'emergenza della macchina scopa, ho percorso circa venti km da solo a piedi, puntando alla fine tappa. Mi sono innamorato della camminata e non ho più smesso di pensare alla Iriki Adventure.
La proposta alla Arnoldo Mondadori Editore era già stata fatta e speravo vivamente che fosse accettata.
Così è stato, e il 18 marzo di quest'anno, in compagnia di Enrica, Piero Taormina , Daniela Durigan e Mohamed Ahchad abbiamo effettuato l'ultima ricognizione e fissato le tracce definitive.
La 50 Miglia nell'Iriki, la Iriki Adventure era pronta a partire.
Aperte le iscrizioni, primissima quella di Cristiana Da Rold, la piacevole sorpresa di un interesse altissimo alla manifestazione.
Il resto è cronaca recente.
A percorrere il tracciato, tra runners, walkers, fotografi e redazione, 62 persone.
Partiti da Milano, Roma e Parigi, con un volo su Casablanca e poi su Ouarzazate, il gruppo ha trovato ad attenderli un Deserto in vena di dispetti. Due tempeste di sabbia, ovviamente il pomeriggio, solo per far capire chi e cosa comanda laggiù.
I momenti di panico, rabbia e un po’ di delusione non sono mancati. Non erano bastati evidentemente i miei avvertimenti.
La tempesta del primo giorno aveva creato scompiglio più che preoccupazione, ma sapevo che avrebbe provocato ritardo nel montaggio del campo 2.
E così è stato, nonostante l'arrivo di altri 15 collaboratori del Pachà.
Alle 15, un'ora dopo il tempo previsto per la consegna, la scoperta dei danni provocati: due pompe dell'acqua bruciate in due ore.
Gli sguardi delle magnifiche atlete non erano più di curiosità, ma di preoccupazione, di sgomento, tristezza e altro ancora.
Ma ero certo che l'Erg di Chegaga non mi avrebbe deluso; non lo ha mai fatto in tanti anni.
La tempesta del primo giorno aveva creato scompiglio più che preoccupazione, ma sapevo che avrebbe provocato ritardo nel montaggio del campo 2.
E così è stato, nonostante l'arrivo di altri 15 collaboratori del Pachà.
Alle 15, un'ora dopo il tempo previsto per la consegna, la scoperta dei danni provocati: due pompe dell'acqua bruciate in due ore.
Gli sguardi delle magnifiche atlete non erano più di curiosità, ma di preoccupazione, di sgomento, tristezza e altro ancora.
Ma ero certo che l'Erg di Chegaga non mi avrebbe deluso; non lo ha mai fatto in tanti anni.
Ero certo che queste Donne avrebbero supertato questo momento e avrebbero trasformato l'evento negativo in qualcosa di positivo.
Sarà stato per l'intelligenza e la capacità delle Donne di apprezzare anche i momenti più difficili, sarà stato per Nora, con la sua lezione yoga in uno spazio ristretto, sarà stato per i percorsi tanto apprezzati, sarà stato per il magico tramonto o per chissà quale altro avvenimento, ma all'improvviso tutto è cambiato.
Sarà stato per l'intelligenza e la capacità delle Donne di apprezzare anche i momenti più difficili, sarà stato per Nora, con la sua lezione yoga in uno spazio ristretto, sarà stato per i percorsi tanto apprezzati, sarà stato per il magico tramonto o per chissà quale altro avvenimento, ma all'improvviso tutto è cambiato.
La sabbia non era più un fastidio, la poca acqua delle docce nemmeno; il freddo della notte non si sentiva più; il sole che batteva forte sulla pelle si era trasformato in un complice per asciugare le lacrime di gioia all'arrivo.
E l'ultima tappa, la"piattona" come l'ho chiamata in brief, con il suo arrivo nel vuoto immenso dell'Iriki, di lacrime ne ha regalate davvero tante.
Io ho proferito non dire nulla ed osservare queste meravigliose Donne, seduto su quel terreno secco, accanto alla mia Land gialla, fumando un sigaro e ringraziando Dio per avermi dato queste opportunità nella vita.
Loro, le Donne della Iriki Adventure, non mi hanno per nulla stupito; la loro forza di volontà, la voglia di accettare la sfida, la capacità di sopportare il nuovo si era mostrata da subito evidente.
Le ho invidiate per tutto e in ogni momento, anche per le lacrime, vere, di gioia, di sfogo, di liberazione, quelle che io non potevo permettermi.
Almeno non li, non davanti a tutti.
Grazie quindi a tutte le Donne che hanno corso o camminato:
Marta
Giulia
Fabiana
Benedetta
Raffaella
Anna Maria
Marina
Donatella
Nicoletta
Rossella
Daria
Chiara
Pamela
Daniela
Nicoletta
Alessandra
Roberta
Sofia
Monica
Roberta
Elena
Iveta
Cristina
Elisa
Francesca
Angela
Elisa
Arianna
Grazia
Annalisa
Veronica
Francesca
Lucy
Tiziana
Isabella
Sara
Giulia
Anna
Cristiana
Cristina
Laura
Roberta
Donatella
Rita
Raffaella
Elaiza
Irena
Pinuccia
Elisa
Irene
Isabella
Krizia
Cristina
Eleonora
Federica
Varinia
Francesca
Enrica
Eleonora
Grazie a Giulia e Giacomo, i fotografi della gara, a cui va tutta la mia ammirazione per il magnifico lavoro e per l'impegno (penso 24 ore di lavoro al giorno).
Un grazie a Raffaele, che mi ha insegnato tantissimo. Con lui e Cristina condivido l'apprezzamento al bellissimo libro "Le voci di Marrakech-Note di un viaggio" di Elias Canetti.
E ancora grazie a Carmine, che ha saputo mantenere alta la nostra attenzione sulle coccole alle Ospiti e ad Eleonora e Ottavio per aver assistito tecnicamente tutte le partecipanti nella difficile arte di non far entrare sabbia nelle scarpe :-)
Grazie a Piero Taormina e AdvTime per avermi dato "carta bianca" su tutta l'operazione.
Un grazie speciale a Pamela, Annalisa, Alessandra, Nicoletta e Niky che mi hanno sopportato e supportato in questi mesi insieme a tutta la Redazione di Donna Moderna e ad Anna, Raffaella e Carmine di Mediamond.
Infine voglio ringraziare con tutto il cuore Enrica Perego, Federico Bertone, Daniela Durigan e tutto lo staff locale, con un grazie particolare a Mohamed Ahchad per la gestione autisti e ad Hakim Nassini per le fotografie di questo post.
Adesso la valigia 33 dei ricordi è quasi colma; sarà opportuno acquistare la 34.
Grazie Iriki, grazie Marocco.
Organizzazione Tecnica, Logistica e Turistica
Iriki Adventure è un’iniziativa di titolarità esclusiva di
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Hanno corso insieme a noi